venerdì 28 ottobre 2011

L'acqua è preziosa

L’acqua è una risorsa preziosa non solo per il pianeta, ma anche per l’essere umano.
Senza acqua non c’è nascita, crescita, salute. 
Il nostro organismo è formato per il 60% da acqua, mentre nell’organismo di un neonato l’acqua rappresenta il 70% del totale e va poi diminuendo con l’aumentare dei tessuti adiposi nel corso degli anni.
Il bambino nuota per nove mesi in un utero pieno di acqua. Le prime sensazioni e i primi suoni che il feto percepisce arrivano dolcemente attutiti dalle onde sonore provocate dall’acqua. Il feto si nutre e respira attraverso l’acqua e ormai in numerosi ospedali è possibile partorire in acqua, perché sembra che la nascita in acqua tiepida prenda il momento del “venire al mondo” meno traumatico per il bambino; inoltre il contatto con l’acqua renderebbe meno doloroso il travaglio.

Nel parto il contatto con l’acqua calda favorisce il rilassamento dei muscoli e dei tessuti, riduce l’intensità del dolore e favorisce la produzione di endorfine, ormoni che offrono un sollievo dal dolore. Un ambiente ovattato e silenzioso permette, inoltre, alla mamma di potersi concentrare su di sé, sulle sue sensazioni e sui segnali che arrivano dal proprio corpo.
Infine, la posizione nell’acqua garantisce una maggiore privacy alla mamma e una minore intrusione da parte dei medici e delle ostretiche.
Per il bambino nascere in acqua significa passare dal suo habitat naturale, liquido e caldo, a un habitat del tutto simile, insomma significa vivere il momento della nascita in maniera meno traumatica.
Appena il neonato nasce viene posto sull'addome della mamma e la reazione al passaggio da caldo al freddo stimola l'istinto della respirazione.
E' possibile partorire in acqua quando la gravidanza è andata bene e ha un basso rischio, se il bambino è in posizione cefalica, se si tratta di un gravidanza singola, se la donna non ha problemo di salute come pressione alta, febbre o frequenza cardiaca alterata, se il liquido amniotico è chiaro e in caso non vi sia una sprporzione feto- pelvica.

Sono, inoltre, sempre più numerosi i corsi di acquaticità destinati ai bambini di pochissimi mesi che, insieme alla mamma o al papà, si immergono in una vasca piena di acqua calda sgambettano e vanno sott’acqua con naturalezza, come in un ritorno alle origini. 

 Se ci si pensa, per un neonato l'ambiente acquatico dovrebbe essere molto più familiare della vita "all'asciutto": è nel liquido amniotico che ha trascorso nove mesi di vita intrauterina, è qui che ha sviluppato i suoi sensi e si è esercitato nei primi movimenti. Non stupisce, quindi, che i bambini appena nati abbiano con l'acqua una confidenza assoluta. E vadano in apnea senza timori. Compito dei genitori è solo aiutarli a mantenere questa confidenza con l'acqua, fin dalle prime esperienze: in piscina come a casa.

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