venerdì 28 ottobre 2011

Crescere giocando in acqua...

I corsi di acquaticità per neonati non servono per imparare a nuotare al piccolo, ma devono essere considerati come una opportunità di crescita e di gioco!

http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/it/ 
http://www.bebefacile.it/2010/09/01/corso-di-acquaticita-per-neonati-terza-parte/

Regole:
  • Questi corsi possono essere iniziati solo dopo i 3-4 mesi dalla nascita, dopo aver fatto le prime vaccinazioni. A questi mesi il corpo del bambino è già in grado di proteggersi da eventuali virus o batteri che si possono prendere a contatto con l'acqua e con gli altri bambini. 
  • Per far si che il bambino si rilassi, la temperatura dell'acqua della piscina deve essere di 32°C.
  • L'inserimento in acqua deve essere il più graduale possibile perchè l'organismo del piccolo deve abituarsi piano piano all'assenza di gradività. Se il bimbo si mette a piangere non bisogna in nessun caso insistere, ma interrompre l'esercizio e iniziare a giocarci.
  • I corsi possono durare fino ai 3 anni solo una volta la settimana, e poi mano a mano che il piccolo cresce anche due volte la settimana.

L'acqua è preziosa

L’acqua è una risorsa preziosa non solo per il pianeta, ma anche per l’essere umano.
Senza acqua non c’è nascita, crescita, salute. 
Il nostro organismo è formato per il 60% da acqua, mentre nell’organismo di un neonato l’acqua rappresenta il 70% del totale e va poi diminuendo con l’aumentare dei tessuti adiposi nel corso degli anni.
Il bambino nuota per nove mesi in un utero pieno di acqua. Le prime sensazioni e i primi suoni che il feto percepisce arrivano dolcemente attutiti dalle onde sonore provocate dall’acqua. Il feto si nutre e respira attraverso l’acqua e ormai in numerosi ospedali è possibile partorire in acqua, perché sembra che la nascita in acqua tiepida prenda il momento del “venire al mondo” meno traumatico per il bambino; inoltre il contatto con l’acqua renderebbe meno doloroso il travaglio.

Nel parto il contatto con l’acqua calda favorisce il rilassamento dei muscoli e dei tessuti, riduce l’intensità del dolore e favorisce la produzione di endorfine, ormoni che offrono un sollievo dal dolore. Un ambiente ovattato e silenzioso permette, inoltre, alla mamma di potersi concentrare su di sé, sulle sue sensazioni e sui segnali che arrivano dal proprio corpo.
Infine, la posizione nell’acqua garantisce una maggiore privacy alla mamma e una minore intrusione da parte dei medici e delle ostretiche.
Per il bambino nascere in acqua significa passare dal suo habitat naturale, liquido e caldo, a un habitat del tutto simile, insomma significa vivere il momento della nascita in maniera meno traumatica.
Appena il neonato nasce viene posto sull'addome della mamma e la reazione al passaggio da caldo al freddo stimola l'istinto della respirazione.
E' possibile partorire in acqua quando la gravidanza è andata bene e ha un basso rischio, se il bambino è in posizione cefalica, se si tratta di un gravidanza singola, se la donna non ha problemo di salute come pressione alta, febbre o frequenza cardiaca alterata, se il liquido amniotico è chiaro e in caso non vi sia una sprporzione feto- pelvica.

Sono, inoltre, sempre più numerosi i corsi di acquaticità destinati ai bambini di pochissimi mesi che, insieme alla mamma o al papà, si immergono in una vasca piena di acqua calda sgambettano e vanno sott’acqua con naturalezza, come in un ritorno alle origini. 

 Se ci si pensa, per un neonato l'ambiente acquatico dovrebbe essere molto più familiare della vita "all'asciutto": è nel liquido amniotico che ha trascorso nove mesi di vita intrauterina, è qui che ha sviluppato i suoi sensi e si è esercitato nei primi movimenti. Non stupisce, quindi, che i bambini appena nati abbiano con l'acqua una confidenza assoluta. E vadano in apnea senza timori. Compito dei genitori è solo aiutarli a mantenere questa confidenza con l'acqua, fin dalle prime esperienze: in piscina come a casa.

giovedì 27 ottobre 2011

2 anni bastano per essere già un'eroina!

Arriva dal Texas una "Superhero" si chiama Lia Vega!
La bimba di soli 2 anni prende il telefono e cerca aiuto per salvare la sua mamma che era appena svenuta, dopo un momento di gioco.
Nessuno le aveva insegnato come si usasse, ma evidentemente Lia Vega è un bimba molto sveglia e un'ottima osservatrice ed è riuscita a schiacciare il tasto che chiamava l'ultimo contatto.

Risponde la nonna e la piccola le fa capire che la mamma era caduta e non si sarebbe svegliata.
La piccola eroina ha poi avvicinato la cornetta alla madre, però l'unica cosa che la nonna riusciva a sentire erano dei gorgoglii.
La nonna ha avvertito che era successo qualcosa e subito ha chiamato il 911.


I soccorritori sono arrivati in tempo; e hanno spiegato alla madre che il collasso era causato da ipoglicemia e diabete, che la donna non sapeva di avere.

venerdì 21 ottobre 2011

Mary Blair

Oggi si celebra il centesimo anniversario della nascita di Mary Blair...ed è Google a ricordardcelo grazie al suo doodle creato proprio per questo giorno!


Sicuramente non tutti la conosceranno ma è lei che ha realizzato i personaggi animati di "Alice nel Paese delle Meraviglie", "Cenerentola", "Peter Pan", "Lilli e il Vagabondo" e molti altri capolavori del mondo Disney.






Nasce il 21 ottobre del 1911, a McAlester, Oklahoma USA, come Mary Browne Robinson.




Il suo stile vive ancora attraverso il design immortale dei personaggi Disney.







Le sue realizzazioni artistiche trovano spazio in diverse opere architettoniche presenti nel mondo (Disney) e che hanno a che fare con i personaggi e le storie tanto amate dai bambini.


Mary Blair, dopo la sua morte, è stata premiata come una "leggenda del mondo Disney" nel 1991, una delle prime donne a ricevere questo riconoscimento.

sabato 15 ottobre 2011

Le città invisibili

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrire. il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: CERCARE E SAPER RICONOSCERE CHI E COSA, IN MEZZO ALL'INFERNO, NON è INFERNO, E FARLO DURARE E DARGLI SPAZIO.
Italo Calvino

Citazione

Alle volte uno si crede incompleto 
ed è soltanto giovane!
Italo Calvino

venerdì 7 ottobre 2011

La Fiaba Interattiva

In passato le fiabe venivano narrate oralmente dagli adulti ai bambini, con l'avvento della tecnologia questo rituale ha subito gradualmente delle modifiche; con il lancio sul commercio dei nuovi ebook (libri elettronici) consultabili su computer, telefonini di ultima generazione, palmari...ecco che nasce la FIABA INTERATTIVA!
è una fiaba multimediale  corredata da disegni e personaggi che diventano interattivi, ossia se si tocca lo schermo i personaggi e gli oggetti prendono vita e giocano con i bambini, incantati dalla favola; ciò è possibile grazie alla creatività del laboratorio di Torino, JekoLab, che sviluppa applicazioni per l'infanzia, l'ultima novità è la fiaba dei tre porcellini in italiano, inglese e francese. (Vi metto qui sotto il video)

Voi cosa ne pensate?
Secondo me ha i suoi pro e i suoi contro, è una bella idea perché è una forma di intrattenimento in cui il bambino si diverte e nel frattempo apprende. Inoltre, la novità  è che il bambino può andare al di là della storia  interagendo con il suo personaggio preferito.
Finalmente è il personaggio che gioca con il bambino, quasi un sogno diventato realtà!
Il lato negativo, e per me cruciale, è che non sollecita la creatività e sembra tolga spazio all'immaginazione in quanto fornisce al bambino gli spunti necessari per seguire la narrazione.